venerdì 31 maggio 2013

Addio alla Juve, Marchisio ha scelto il Monaco: ecco quanto guadagnerà in Francia



Tra Diego Della Valle e John Elkann è guerra aperta, come abbiamo più volte scritto e anticipato, ribadiamo che l'affare Jovetic alla Juventus è difficilissimo. I viola vogliono 30 milioni in contante perché così c'è scritto in una scrittura privata, una sorta di clausola rescissoria. La Juve non li ha e anche se li avesse, difficile che il  avvalli l'affare.
Così la Juventus prova a far cassa vendendo alcuni dei suoi gioielli. Marchisio ha detto sì al Monaco di Ranieri. Guadagnerà 6 milioni, il doppio di quanto gli passa la Juve. Ai bianconeri andranno 25-30 milioni che saranno reinvestiti per Higuain, Tevez o Jovetic. Ma per quest'ultimo potrebbero non bastare....
Fonte : Enzo Bucchioni - TMW

SCANDALO A TRENTO: AGLI IMMIGRATI 2.000 EURO AL MESE, ALLOGGIO, BUS GRATUITO E BUONI PASTO

E' un articolo del novembre 2012 che proponiamo perchè è sempre buono ed altamente significativo su come la nostra " classe politica" tiene in considerazione i biosgni degli italiani. Una massa sempre più numerosa di nostri connazionali non riesce più ad arrivare a fine mese, si suicida, rovista tra la spazzatura, inonda le mense della caritas.....e i politici pensano a dare i contributi agli extra-comunitari. E' una situazione che grida vendetta davanti a Dio. Claudio Marconi
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La legge regionale, che trovate pubblicata QUI, genera palese discriminazione.
Secondo questa legge, gli extracomunitari guadagnano oltre 2000 € al mese senza fare nulla, alloggiano in case dagli affitti agevolati e incassano ulteriori agevolazioni. Tutto questo mentre un italiano precario o con una partita IVA uno stipendio così possono sognarselo. Essere Italiani ed Europei deve essere una colpa davvero grave.
Di seguito vi alleghiamo gli estratti conto di due cittadini, un Marocchino e un Tunisino, che ricevono dalla provincia autonoma di Trento oltre 2000 € al mese di sussidi, vivendo in case popolari con affitto a 300 € al mese, contributo riscaldamento, tesserino trasporti gratuito e buoni pasto (cliccate sull’immagine per ingrandire).
Agli italioti che raglieranno il consueto “Razzisti!” noi rispondiamo: avete ragione, è ora di finirla. Stop al razzismo anti-Bianco.
Incazzatevi. È un vostro dovere.
Ecco dove finiscono i nostri soldi. Ecco perché evadere, in alcuni casi, è legittima difesa.
Tratto da: identita.com

FUORI DALL'EURO. MEGLIO ANCHE PER L'ITALIA.....

L'euro non è una moneta è un sistema politico oloigarchico per meglio depredare i popoli. Claudio Marconi
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La Polonia ha deciso di non entrare nell’euro. Troppi rischi, e il popolo non capirebbe. Il vero rischio è di diventare presto come la Grecia, la Slovenia e Cipro, in reale default. Meglio vivi fuori che morti dentro. In tutta Europa, ad ogni elezione, salgono in modo esponenziale i partiti anti-Euro o anti-Europa. Per due motivi identici. Il primo è che l’euro è diventato una trappola a vantaggio, momentaneo, solo di un paese, la Germania. La Francia aveva creduto di spartire l’impero con i tedeschi, ma si stanno ricredendo, man mano si va avanti. Nel frattempo però si sono mangiati tutto l’agroalimentare del nostro paese (Buitoni, Mulino Bianco, Parmalat, Cirio, Algida, le Maison di moda, tutte le acque minerali, ecc.), l’Alitalia e alcune banche (prima la Banca Nazionale del Lavoro per quattro soldi, alcune banche venete, che avevano già racimolato una serie di Casse di Risparmio del centro-sud dell’Italia, e tra poco, essendo in pole position, il MPS). E un po’ di Spagna. Con un ministro delle finanze che ha precisato che l’esecutivo non ha nessuna intenzione di privatizzare le società in cui lo Stato ha una quota di maggioranza. 

Il secondo motivo è che un’ Europa al limite della dittatura tecnocratica di persone non elette né designate almeno dal Parlamento Europeo, eletto invece a suffragio universale, diventa democraticamente debole. Sono tecnocrati e banchieri che hanno imprigionato il sogno di una Europa Unita come comunità alla ricerca di armonizzazione, soprattutto nei suoi valori storici come le conquiste sociali, e finalmente contro la storica guerra intestina. 

Questi emeriti imbecilli (e i politici che li hanno seguiti) hanno trasferito “la guerra” sul piano economico e bloccato la storia per almeno mezzo secolo. Cancellandoci, tra l’altro, dallo scacchiere economico mondiale a tutto vantaggio degli Stati Uniti. 

Anzi facendo ideologicamente un punto d’onore ad abolire il sociale il prima possibile, riportando l’Europa a una situazione economica depressiva pre-seconda guerra mondiale, con una disoccupazione disastrosa e con pulsioni nazionalistiche pericolose perché coniugate alla miseria e alle sue prospettive peggiori. 

Oskar Lafontaine, tra i padri fondatori dell’euro, cambia radicalmente la sua posizione e ne chiede la dissoluzione per evitare un disastro economico e sociale. Esprime tutte le sue perplessità nei confronti di quella che definisce “catastrofica moneta”. Lafontaine ammonisce che “la situazione economica sta peggiorando di mese in mese, la disoccupazione, in Europa, ha raggiunto un livello che mette in discussione sempre più le strutture democratiche”. Eppure la Linke perde consensi. 

In più, alle prossime elezioni tedesche sta crescendo in modo esponenziale un nuovo partito, Alternative für Deutschland , che molto probabilmente supererà anche lui il 25%. Non è anti Europa, ma federalista e propone, oltre l’uscita dall’euro, la salvaguardia e la dignità democratica dei popoli che la compongono; che le banche paghino i loro errori e i debiti non con i nostri soldi; il ritorno al marco o a un paniere ragionato. Ribadiscono profondamente il valore sociale della convivenza e del welfare. Vuole spazzare via la tecnocrazia europea imperante e gestita dai vari club al limite della massoneria, come Bilderberg. Ribadiscono il valore assoluto della democrazia dei e nei partiti e quello del referendum popolare. Ribadiscono che i partiti non sono le istituzioni. 

Il Fronte Nazionale francese della Le Pen, in forte ascesa (dato ormai a più del 20%), ha chiesto a Hollande un referendum, da organizzare in gennaio 2014, per una “uscita della Francia dall’Unione Europea”, e di ripristinare la Costituzione francese, cioè quella di prima del Trattato di Lisbona. Trattato disapprovato in Francia con referendum, ma comunque oggi con la loro Costituzione sgretolata da Bruxelles come da noi. Il grimaldello è stato il fiscal compact. Storicamente, sulla democrazia i francesi sono quelli che scherzano di meno. Ma che questa debba essere cavalcata da fascisti xenofobi diventa paradossale ! Purtroppo, in Europa una sinistra anti-capitalista è ormai inesistente. 

Stessa situazione in Gran Bretagna dove il partito anti-europeista di Nigel Farace ha appena ottenuto il 23% (era al 3% cinque anni fa) alle amministrative a livello nazionali, spingendo la destra dei conservatori di Cameron al governo a chiedere anche loro un referendum sull’uscita, non dall’euro perché non sono mai voluti entrare, ma dall’Unione. 

Non parliamo dell’Italia dove alle ultime elezioni politiche, un movimento, che aveva almeno il decoro di voler ridiscutere sull’euro e sulle condizioni di appartenenza all’Unione, ha ottenuto il 26% a furor di popolo. 

In Grecia l’esempio è Syriza con più del 20% e sicuramente in crescendo. 

In Slovenia sta avvenendo la stessa cosa. Era l’area più ricca della ex Jugoslavia. È stato il primo Paese dell’Est Europa ad adottare l’euro nel 2007. Sono passati solo sei anni e sono già pronti a cadere nella trappola degli usurai di Bruxelles e Berlino. Non solo, ma la Commissione chiede l’introduzione del fiscal compact in Costituzione e l’abolizione dell’istituto referendario (non si sa mai!). Certo che la gente non ci sta e chiede nuove elezioni. Oggi sul noto concetto dell’urgenza governano insieme centrosinistra e conservatori sulle stesse proposte. Ma le proposte del cartello della troika sono sempre le stesse, riguardano l’eliminazione a termine del sociale. 

La domanda è perché tutti i paesi in difficoltà, casualmente, conoscono il medesimo ciclo? Adozione valuta unica – Collasso bilancia dei Pagamenti e dell’economia produttiva – Arrivo massiccio di capitali esteri, essenzialmente tedeschi o francesi (all’inizio), che finanziano e consentono le Bolle Immobiliari ed Azionarie – Collasso – Richiesta dell’Eurogruppo di misure suicide di Austerity fatte pagare al malcapitato e mai alle banche, tantomeno tedesche – Progressiva fuga dei capitali – Il paese di turno in profonda recessione e con crescita record della disoccupazione e della povertà. Aumento indefinito del debito. Iper-arricchimento del 7% della popolazione. E’ una trappola o un sistema imperiale? 

Semplice, l’euro sottintende un’impostazione ideologica, pari nel disastro a quella sovietica, per la quale gli Stati non devono occuparsi di politica economica e tutto ciò che è richiesto per far funzionare il sistema è uno strumento oligarchico e tecnico e una banca centrale, indipendente dalla politica e quindi dalla democrazia, che si occupi teoricamente di controllare l’inflazione a tutti i costi, anche da macelleria sociale. Il disastro di oggi è semplicemente il risultato di questa ideologia. Molti sono ancora convinti di no e che non ci sia alternativa. Però sembra che i popoli si stiano svegliando da soli, con motivi un po’ diversi, ma in una unica direzione, con ripristino della democrazia partecipata e senza la “sinistra” storica e radicale. 

Scritto da: Hraska - Fonte: cambiailmondo.org

L'EURO SOSTITUITO DAL DOLLARO ?

L'anno diplomatico 2013 ha visto come primo significativo evento il comunicato congiunto di Washington e Bruxelles del 13 febbraio sul comune proposito di avviare dei negoziati per dar vita al TTIP, cioè ad una partnership per il commercio transatlantico e per gli investimenti. Si tratterebbe di una vera e propria unione finanziaria e commerciale delle due sponde dell'Atlantico. 
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Il comunicato congiunto però non ha avuto alcuna risonanza sui media ufficiali, anzi sembrerebbe che ci sia stata una vera e propria congiura del silenzio.
Ha fatto parzialissima eccezione la testata online "Wall Street Italia"; ma il fatto davvero strano è che una testata specializzata in notizie economico-finanziarie per procurarsi del materiale a riguardo abbia dovuto far ricorso al rilancio di un articolo di Michel Collon, che era stato tradotto e pubblicato su un sito di opposizione, ComeDonChisciotte. 

L'articolo di Collon metteva in guardia contro la prospettiva di una "NATO economica" che comporterebbe la nascita di un governo mondiale svincolato da qualsiasi controllo. 
L'espressione "NATO economica" per definire questo partenariato commerciale-finanziario a livello transatlantico, non è affatto arbitraria, poiché è la stessa che viene usata nel dibattito interno al Consiglio Atlantico, l'organo supremo della NATO. 

Il 12 marzo scorso la Commissione europea ha deciso di chiedere >luce verde agli Stati membri per condurre in porto le trattative con gli USA. In realtà le trattative erano state avviate da tempo, in quanto sul sito della stessa Commissione europea risulta già una dovizia di studi di fattibilità e di possibili protocolli di intesa. Allo scopo di rassicurare i possibili perplessi, la Commissione fa anche sapere che il contenzioso attuale tra Europa ed USA non riguarda più del 2% del totale degli scambi commerciali. 

Sempre dal sito dell'Unione Europea, si viene inoltre a sapere che un Consiglio economico transatlantico, incaricato di porre le condizioni di un vero partenariato, era già stato costituito nel 2007, cioè ben un anno prima dello scoppio della bolla speculativa che ha aperto la strada alla crisi finanziaria ed all'attuale depressione economica. Le firme in calce al documento costitutivo, che porta la data del 30 aprile 2007, sono quelle dell'allora presidente USA, George W. Bush, dell'allora presidente del Consiglio europeo, Angela Merkel, e del presidente della Commissione europea, Manuel Barroso.

Non si può quindi inquadrare la "NATO economica" come una risposta della presidenza Obama all'attuale crisi economico-finanziaria. Visti i tempi lunghi che hanno preparato il TTIP, sembrerebbe infatti che la prospettiva di un'unione commerciale e finanziaria tra le due sponde dell'Atlantico, in realtà sia lo sbocco preordinato di un'emergenza economica artificiosa. Infatti soltanto una gravissima depressione economica potrebbe essere in grado di giustificare un passaggio epocale di questa portata, e di superare le resistenze sociali a quella che si configura sfacciatamente come una totale annessione coloniale dell'Europa ai dettami commerciali e finanziari di Washington.
Alla luce di questo documento del 2007, anche l'ormai proverbiale ottusità della Merkel e di Barroso potrebbe essere riletta come pedissequa obbedienza alle direttive di Washington. Quindi, anche questo trascinare oltre i limiti di ogni buon senso l'ormai irreversibile crisi dell'euro, potrebbe trovare come provvidenziale soluzione tutt'altro che un ritorno alle valute nazionali, bensì un'adozione del dollaro come moneta unica europea.

A riconferma del nuovo ruolo imperialistico che svolgono le fondazioni private, sul sito del Consiglio Atlantico si sottolinea il contributo fornito nell'operazione TTIP da una fondazione privata come la Bertelsmann Foundation. Che il Consiglio Atlantico e la Bertelsmann Foundation agiscano in un rapporto pressoché alla pari è una cosa che dovrebbe far riflettere. 

Le notizie ufficiali su questa fondazione privata ce la presentano come una creatura dell'editore tedesco Reinhard Mohn; manco a dirlo, uno di quelli entrati varie volte nella lista degli uomini più ricchi del mondo. La fondazione agisce su un piano internazionale, con sedi a Berlino, Bruxelles e Washington. Il Dizionario di Economia e Finanzadell'Enciclopedia Treccani si sofferma sul ruolo della fondazione nei progetti di politica estera. 

L'azione svolta dalla Bertelsmann Foundation a favore della conservazione della moneta unica europea, conferma che il calice dell'euro debba essere bevuto sino alla feccia, in modo da consentire un aggravarsi dell'emergenza economica, tale da giustificare soluzioni drastiche che oggi potrebbero apparire del tutto impensabili per l'opinione pubblica. Sul sito della stessa fondazione si trovano le notizie su questa sua opera di"persuasione"

La Bertelsmann Foundation ci fa sapere anche di aver ottenuto nel 2010 un generoso finanziamento (definito, con incredibile faccia tosta, una "borsa di studio"!) dalla Rockefeller Foundation per attuare i propri progetti di politica internazionale. 

Questa informazione è utile sia per sapere chi ci sia davvero dietro la Bertelsmann Foundation e dietro il TTIP , sia per capire che fine facciano le grandi quantità di denaro maneggiate da queste fondazioni no profit. 
Il "mercato" è soltanto uno slogan, il "capitalismo" è un'astrazione analitica, mentre il crimine affaristico è un dato di fatto. In nome dell'assistenzialismo per ricchi, le fondazioni private infatti si finanziano l'una con l'altra, attuando così riciclaggi finanziari e investimenti che sono del tutto esenti da tasse. Rockefeller ha finanziato la fondazione della famiglia Mohn; ma, dato che chi è generoso viene premiato, un'altra delle fondazioni di Rockefeller, la Philanthropy Advisors, ha ricevuto a sua volta un riccopremio in denaro dalla Bill & Melinda Gates Foundation, come riconoscimento per un suo progetto. 

Le fondazioni private assorbono così molte delle funzioni affaristiche del sistema bancario, sotto l'ombrello di nuovi privilegi. Un articolo del "Washington Post" dell'aprile del 2005 avvertiva che il no profit stava diventando la nuova frontiera dell'evasione fiscale. L'articolo riferiva di un'allarmata lettera del capo dell'Agenzia delle Entrate statunitense di allora, Mark W. Everson, che invocava dal governo misure per contrastare la gigantesca evasione fiscale che si verificava, già a quei tempi, all'ombra del no profit delle fondazioni private. 

Non risulta che queste misure invocate da Everson siano mai arrivate; anzi, a distanza di otto anni, non si vede quale funzionario governativo possa essere in grado di alzare la voce contro fondazioni private che gestiscono più potere e denaro di un ministero. 

Alla fiaba del dittatore pazzo, corrisponde la fiaba del miliardario filantropo, alibi mitologico di un potere sovranazionale del tutto incontrollato. 

Mentre i dittatori pazzi come Assad, Ahmadinejad e Kim Jong-un minacciano il mondo, i miliardari filantropi alla Rockefeller, alla Soros ed alla Gates lo proteggono, come Batman. 

Fonte: Comidad

Tratto da: vocidallastrada.com

CLAMOROSO – Offerta choc del Real Madrid per Bale.

Come riportato dalla Gazzetta dello Sport odiena, il Real Madrid è pronto ad offrire al Tottenham 70 milioni di euro per Bale esterno sinistro, che nell’ultima stagione in Premier League ha messo a segno ben 21 reti. L’ex campione francese Zinedine Zidane, ora dirigente delle merengues ha dichiarato di ritenere Bale terzo calciatore più forte al mondo dopo Messi e Ronaldo.

Un pentito accusa: "Lavezzi era spesso a Miano per le partite di Lo Russo. Ecco dove lo accoglievano"

Sostiene il collaboratore di giustizia Emanuele Ferrara che Antonio Lo Russo, latitante da tre anni, figlio dell'ex boss oggi pentito Salvatore, è...


Sostiene il collaboratore di giustizia Emanuele Ferrara che Antonio Lo Russo, latitante da tre anni, figlio dell’ex boss oggi pentito Salvatore, è un grandissimo appassionato di calcio. E infatti fu fotografato sul terreno di gioco durante la controversa Napoli-Parma 2-3 dell’aprile 2010. Ma Ferrara aggiunge che Lo Russo junior sarebbe «proprietario di una squadra, il Miano calcio. E Lavezzi è anche venuto a vedere delle partite di Antonio Lo Russo». Un capotifoso avrebbe accompagnato l’allora attaccante del Napoli, oggi al Paris Saint Germain, «da Antonio Lo Russo al rione Janfolla, in un’abitazione che era un nostro luogo di incontro ». Lo Russo sarebbe talmente appassionato di calcio da considerare «la squadra del Napoli come un fratello, come il padre. Escludo quindi, come pure ho sentito dire, che possa in qualche modo avere avuto interesse ad alterare partite di calcio». Oltre ad essere proprietario del Miano, Lo Russo junior avrebbe anche giocato nella squadra «nel ruolo di attaccante. Fino a poco prima di diventare latitante ha giocato utilizzando il suo nome», afferma Ferrara. Il pentito ricorda che, verso la fine del 2008, durante una gara del Miano, «c’era un signore della squadra ospite che aveva ripreso la partita con la telecamera ». Ma un affiliato al clan disse al futuro collaboratore di giustizia «di prendere il filmato perché non volevano che Antonio venisse ripreso. Antonio ha poi continuato a giocare nella squadra utilizzando un altro nome». I verbali sono stati depositati dai pm Sergio Amato ed Enrica Parascandolo agli atti del processo sul riciclaggio in alcuni locali del lungomare dove Lavezzi è già stato ascoltato come testimone e ha confermato di aver conosciuto Lo Russo junior: «Non sapevo fosse un camorrista. Per me era solo un ultrà. In Argentina è normale intrattenere rapporti con i tifosi». I pm hanno depositato anche i verbali di un altro pentito, Armando De Rosa, che ha riferito nuovi particolari sul tour a Scampia di Mario Balotelli. «Ricordo — si legge — che Balotelli, dopo aver assistito ad alcune cessioni (di droga n.d.r.), per scherzare chiese anche di poter spacciare lui alcune dosi. Così fu lui a consegnarle a un cliente che passava. Chiedemmo a quel tossico se avesse riconosciuto Balotelli ma lui neanche ci credette». L’attaccante si sarebbe anche fatto fotografare con tre malavitosi, «Lelluccio Bastone, Angioletto Pagano e Raffaele Amato junior, in quanto sono tutti e tre interisti». Il pentito colloca l’episodio nel 2009. In realtà il calciatore andò a Scampia nel giugno 2010. Ai pm, Balotelli aveva spiegato di aver appreso solo successivamente, e dai giornali, «di essere stato accompagnato da persone non buone». Le nuove indiscrezioni hanno mandato Supermario su tutte le furie. «Vergognatevi», ha twittato, prima di scendere in campo a Bologna, tra gli applausi, per l’allenamento della Nazionale.
Fonte : di Dario Del Porto per La Repubblica

giovedì 30 maggio 2013

Roma: bimbo di due anni ricoverato in ospedale per intossicazione da hashish

Arrestati i genitori, tenevano la droga nella stanza del piccolo.

Oggi un bambino di due anni è stato ricoverato in ospedale, portato dai genitori per i manifesti segni di un’intossicazione da hashish; il piccolo mostrava forti disturbi di equilibrio e della reattività. Il padre, pusher di 35 anni, è stato arrestato con l’accusa di possesso e traffico di droga.
Le perquisizioni nell’abitazione hanno portato al ritrovamento di tracce di stupefacenti proprio nella stanza del piccolo, assieme a una borsa contenente 50 grammi di hashish e uno spinello già confezionato, grazie all’ausilio dei cani antidroga.  
Assieme all’abitazione, è stata sottoposta a sequestro anche l’attività del padre, una rivendita di giornali: la perquisizione è stata disposta stamattina dal Sostituto Procuratore Silvia Santucci ed effettuata dalle forze di Polizia Locale Roma Capitale, insieme al Gruppo Pronto Impiego della Guardia di Finanza.
Ora i genitori, assieme alle accuse di spaccio, dovranno rispondere anche alTribunale dei Minori, che disporrà i necessari provvedimenti contro la coppia.  
SCRITTO DA FLAVIA SCIOLETTE

Bimbi presi a calci, arrestata maestra d'asilo

Li prendeva a schiaffi, dava loro spinte e calci e tutto è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza fatte installare all'interno dell'asilo dove lavorava. E' stata arrestata così Ines Romano e posta agli arresti domiciliari per maltrattamento di minore.

TUTORIMG
VIBO VALENTIA – Ripresa dalle videocamere installate nell'asilo di San Costantino Calabro, nel vibonese, mentre maltrattava i bambini conschiaffi, calci e spinteInes Romano, insegnante di una scuola dell'infanzia, è stata arrestata.
L'accusa è di maltrattamento di minore e, per questo, è stata posta ai domiciliari dai Carabinieri di Pizzo e della Compagnia di Vibo.

SCRITTO DA GIULIO FALLA 

Allarme maltempo: “C'è rischio di un anno senza estate”

Secondo Laurent Cabrol, c'è il rischio di trascorrere il 2013 senza estate. L'allarme riguarda Francia, Svizzera e Nord-Italia.

TUTORIMGÈ Laurent Cabrol, famoso meteorologo francese, a lanciare l'allerta per l'estate 2013. Il rischio di trascorrereun anno senza estateriguarda in primis la Francia, ma anche la Svizzera e il nord-Italia.
Cabrol, ha dichiarato:“Corriamo un serio rischio di vivere un anno senza estate. La colpa? La temperatura dell'acqua troppo fredda. Non solo quella dell'Atlantico ma anche quella del Mediterraneo. E poi la troppa umidità”.
In effetti, la situazione meteorologica italiana degli ultimi giorni non fa ben sperare. La scorsa notte è stata infatti la volta della dodicesima perturbazione nel mese di maggio, ciò porterà l'arrivo di piogge e temporali su gran parte della penisola e del Mediterraneo occidentale.


Moratti vende l'Inter all'indonesiano Thohir? Partite le trattative

260 milioni per avere l'80% della società, è l'offerta. Il patron nerazzurro preferisce un passaggio di consegne più soft. Ma questa volta l'operazione potrebbe andare in porto.

Moratti vende l'Inter all'indonesiano Thohir? Partite le trattative
Questa potrebbe essere davvero la volta che Massimo Morattidecide di passare la mano della proprietà dell’Inter. L’offerta dell’indonesiano Erick Thohir è sul piatto, i due si sono incontrati nella villa di Imbersago lunedì pomeriggio e hanno provato a limare le divergenze. Che però non sono cosa da poco.
Thohir vuole comprare subito l’80% dell’Inter, vuole la quota di maggioranza e in maniera abbondante. E per questo ha messo sul piatto un’offerta da duecentosessanta milioni di euro, che potrebbero salire di una ventina per arrivare al 100%. Ma Moratti è contrario a una mossa così drastica, preferisce un passaggio di consegne più soft, che parta da una cessione del 20% delle quote della società.
Messa così, sembrano due posizioni inconciliabili, ma un punto di compromesso si potrebbe raggiungere senza particolari difficoltà: Thohir è disposto ad acquistare solo il 20% a patto che questa percentuale salga drasticamente nel giro di un paio d’anni. Il tutto permettendo a Moratti - in entrambi i casi - di restare nominalmente alla guida della società ancora per un po’ di tempo. Per avere una sponda che li aiuti a gestire il passaggio di consegne, che abbia già rapporti consolidati a livello nazionale e internazionale e pure gli “agganci” necessari per far partire i lavori per il nuovo stadio.
Ma chi è Erick Thorir? 43 anni, magnate indonesiano figlio del co-proprietario di Astra International, che vanta un giro d’affari di 20 miliardi di dollari, si è innamorato del calcio durante i Mondiali fino a decidere l’acquisto del DC United, la squadra di soccer statunitense di Washington. Inoltre possiede una quota dei Philadelphia 76ers, club NBA. L’uomo ha fama di essere tanto concreto, quanto spregiudicato.
Ragion per cui una cessione dilazionata potrebbe essere rischiosa: tra due o tre anni non c’è nessuna certezza che Thohir sia ancora dell’idea di rilevare la maggioranza del pacchetto (almeno a queste cifre), specie se la situazione sportiva e conseguentemente economica non dovesse migliorare. E quindi? Moratti ci sta pensando, anche se sa che più cede agli indonesiani, maggiore sarà il loro potere decisionale nelle scelte del prossimo futuro. E per un uomo innamorato dell’Inter questa è una cessione molto difficile da accettare.

Scritto da:  - 

Michael Patcher - Xbox One e PS4 faranno sold out!

Secondo questo famoso analista, Xbox One costerà circa 399 dollari mentre PS4 sarà messa in vendita a circa 349 dollari. A questi prezzi, ha affermato Pachter, entrambe le console venderanno tutto lo stock di lancio. Nonostante le polemiche, dunque, Pachter crede che il bisogno di next-gen sia abbastanza forte da consentire la tanto agnognata ripresa del mercato sull'onda di feature multimediali interessanti e prezzi contenuti.


Fonte: http://www.gamezone.com/news/2013/05/29/pachter-both-the-ps4-and-xbox-one-will-sell-out-at-launch

Scompare sedicenne a Partanna, la madre: “Aiutatemi a trovare Federica”

Federica Scollo scomparsa

La ragazza, Federica Scollo, si è allontanata dopo una lite con la madre e non ha fatto più ritorno a casa da lunedì scorso alle 19. La famiglia ha denunciato tutto alle forze dell'ordine. "Chiunque sappia qualcosa contatti me o i carabinieri"




Federica Scollo scomparsa
E’ scomparsa da lunedì sera Federica Scollo, 16 anni. La ragazza si è allontanata nei pressi di Partanna Mondello e non ha fatto più ritorno a casa. La mamma, la signora Maria, ha fatto una denuncia a tutte le forze dell’ordine: “Ho avvisato – ha dichiarato – carabinieri, polizia e capitaneria di porto. Non abbiamo notizie da lunedì alle 19. Prima avevamo avuto un piccolo litigio. Non ci piaceva chi frequentava, così ha deciso di andare via". Poi l’appello a tutti: “Chiunque abbia visto mia figlia – dice - prego contattare subito i carabinieri o me al numero 331.1664699”.
Fonti:http://www.palermotoday.it


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Federica Scollo scomparsa
„E’ scomparsa da lunedì sera Federica Scollo, 16 anni. La ragazza si è allontanata nei pressi di Partanna Mondello e non ha fatto più ritorno a casa. La mamma, la signora Maria, ha fatto una denuncia a tutte le forze dell’ordine: “Ho avvisato – ha dichiarato – carabinieri, polizia e capitaneria di porto. Non abbiamo notizie da lunedì alle 19. Prima avevamo avuto un piccolo litigio. Non ci piaceva chi frequentava, così ha deciso di andare via". Poi l’appello a tutti: “Chiunque abbia visto mia figlia – dice - prego contattare subito i carabinieri o me al numero 331.1664699”.


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mercoledì 29 maggio 2013

São Paulo, Ganso nel mirino di una big d’Europa!



Secondo quanto riporta ”Le 10 Sport”, il Psg sta sviluppando negli ultimi giorni un forte interesse per Ganso, centrocampista del São Paulo, in più occasioni vicino al trasferimento in Europa. Sembra che il direttore sportivo del club parigino, Leonardo, sia da poco arrivato in Brasile per stabilire i termini della negoziazione. Attualmente il giocatore si sta riprendendo da un infortunio muscolare e dovrebbe tornare in campo questo Mercoledì contro il Vasco, ma ormai da tempo il brasiliano avverte minore la fiducia nei suoi confronti e potrebbe tenere le orecchie ben pronte per un trasferimento in Europa.
Di Sabrina Uccello                                       Twitter: @SabriSabri2

“L’ho accoltellata e bruciata. Poi a casa”. La confessione del fidanzato minorenne

l 17enne fermato a Corigliano Calabro, in provincia di Cosenza, per l’uccisione della 15enne Fabiana Luzzi ha detto ai carabinieri: "Abbiamo litigato e l’ho colpita più volte". Secondo gli amici della ragazza lui aveva un rapporto morboso nei suoi confronti arrivando spesso a picchiarla. L'accusa: omicidio volontario

Fabiana Luzzi
Un racconto fatto di parole fredde, trapela dal riserbo delle indagini. Solo in rari momenti il ragazzo, studente all’istituto industriale e che nella prossima estate festeggerà i 18 anni, si è interrotto mostrando un minimo di emozione. Ma quello che sembrava interessarlo di più, nel corso del drammatico interrogatorio cui è stato sottoposto per gran parte della notte, era quella di andare a dormire. “Sono stanco – ha detto più volte – voglio andare a letto”.
I carabinieri lo hanno tenuto per ore sotto torchio, da ben prima che, in nottata, scattasse il fermo per omicidio volontario. Da quando cioè, gli investigatori si erano resi conto che la vicenda della scomparsa di Fabiana e quella delle strane ustioni sul volto e sul dorso delle mani del diciassettenne si sovrapponevano.
Già dal 24 maggio, i militari della Compagnia di Corigliano guidati dal capitano Pietro Paolo Rubbo stavano cercando di chiarire il perché della scomparsa della sedicenne, uscita dall’istituto per ragionieri che frequentava e mai arrivata a casa. Nelle ore immediatamente successive alcune amiche della giovane avevano parlato di quel ragazzo andato a prenderla col motorino all’uscita della scuola. E, quando quello stesso giovane i carabinieri se lo sono ritrovato in ospedale con ustioni al volto e alle mani, sono iniziati i primi sospetti. Le domande sono proseguite per tutta la giornata di sabato 25, sempre più incalzanti. All’inizio il diciassettenne, incensurato anche se qualcuno tra le forze dell’ordine lo aveva notato per certi suoi atteggiamenti, ha provato a sviare i sospetti, sempre più forti, su di lui. Ha detto di essere stato aggredito da due ragazzi che lo volevano punire, a suo dire, per alcuni suoi comportamenti, e ha fatto anche alcuni nomi. Per non tralasciare nulla, gli investigatori hanno sentito i due ragazzi, risultati però totalmente estranei.
Nel tardo pomeriggio di sabato, poi, le prime ammissioni e le indicazioni per il ritrovamento del corpo, abbandonato in una stradina interpoderale, isolata e completamente al buio in una zona scarsamente abitata. E’ li, tra la polvere di un viottolo e un muro di roccia, che Fabiana ha trovato la morte. A Corigliano sono arrivati anche il comandante provinciale dei carabinieri, Francesco Ferace, e quello del Reparto operativo, Vincenzo Franzese.
In nottata, infine, la confessione: “Abbiamo litigato, lei ha cercato di aggredirmi ed io l’ho colpita più volte con un coltello pieghevole. Poi sono andato a casa, sono riuscito, mi sono procurato una tanica di benzina e sono tornato a darle fuoco quando era ancora viva”. Una ricostruzione che, nei fatti, coincide con gli elementi raccolti dai carabinieri (ancora alla ricerca del coltello, che non si trova), se non per quel “mi ha aggredito” che sa di estremo tentativo di autodifesa. Venuto drammaticamente meno quando è emerso il particolare agghiacciante delle fiamme appiccate a un corpo ancora vivo. All’origine della lite un rapporto contrastato fatto di alti e bassi e, ha detto lui, di gelosie reciproche.