mercoledì 5 giugno 2013

Napoli orrore. Seviziata e violentata a due passi dall'università

La ragazza, 23 anni: «Urlavo ma nessuno ha sentito». Le ha anche spento una sigaretta sulla mano. Fermato e rilasciato un clochard

Quando lo hanno trovato, seduto al tavolino di un bar di piazza del Gesù, aveva lo sguardo perso nel vuoto e l’aria trasandata. Un uomo sui 35-40 anni, nativo di Torino e senza fissa dimora, un volto abbastanza noto a chi abitualmente frequenta la zona dei Decumani: è il principale sospettato, anche se attualmente non è sottoposto a nessun tipo di misura cautelare, nella brutta, brutta storia che si è consumata ieri pomeriggio nel cuore del centro storico, a due passi dall’Università. Una violenza sessuale ai danni di una ragazza di 23 anni.

Si è lasciato prendere sotto il braccio da due agenti della Squadra mobile e poco prima delle otto di ieri sera è stato condotto in Questura, per essere interrogato a lungo, fino a notte fonda. Prima di essere rilasciato.

Poco prima, intorno alle sei del pomeriggio, un uomo avrebbe abusato della giovane, una studentessa napoletana di Pianura iscritta all’ultimo anno dell'Università. Minacciandola con un coltello, puntato alla gola. 

L'uomo - stando alla ricostruzione fornita dalla vittima - si sarebbe avventato sulla ragazza sorprendendola alle spalle, proprio mentre percorreva l’area universitaria di via Mezzocannone. Pugnale alla mano, l’ha spinta in una traversa, in un vicoletto secondario, e poi all’interno di un palazzo. Qui - nell’androne - e sempre tenendola di spalle, ha abusato di lei. Versione confermata anche dal referto medico stilato poco dopo, quando la studentessa è stata condotta presso l’ospedale Loreto Mare. 

Dunque non si è trattato di un tentativo di stupro, ma di una violenza sessuale consumata. Con l’aggravante della minaccia a mano armata. 
Attimi di puro terrore, in quell’androne oscuro del centro storico. la ragazza urla, ma deve sottostare agli abusi perché l’aggressore non smette di puntarle il coltello alla gola. C’è un particolare che la stessa vittima fornirà ai suoi soccorritori, poco dopo: «Quell’uomo puzzava di alcol». Eppoi la crudeltà senza fine, una sigaretta spenta sulla mano della ragazza in lacrime. 

Non si esclude, dunque, che il violentatore abbia agito anche sotto l'effetto di sostanze alcoliche. Ma quel che appare veramente incredibile, in questa vicenda, è che nessuno, sia per strada quando è iniziata l’aggressione, che dopo - all’interno di un palazzo - si sia accorto di quello che stava succedendo.

Consumata la violenza, lo stupratore ha finalmente lasciato andare la povera ragazza. La quale ha vagato per almeno un centinaio di metri, in direzione piazza del Gesù, prima di incontrare una pattuglia delle Volanti dell’Ufficio prevenzione generale della Questura. Agli agenti ha raccontato, in lacrime, quanto era successo poco prima. E da quel momento è scattata una vera e propria caccia all’uomo tra i Decumani e piazza Dante. Mobilitati, oltre ai poliziotti dell’Upg, anche i Falchi e gli uomini della Squadra mobile.

Fonte:http://www.ilmattino.it

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