lunedì 27 maggio 2013

Anceschi (FN Napoli): Integrazione in Italia: prospettiva o utopia?


I recenti tragici episodi di violenza verificatisi a Milano, Londra, Stoccolma e Parigi impongono alcune considerazioni, dettate unicamente da razionalità e buonsenso, circa il fenomeno dell'immigrazione. Si parla tanto di accoglienza ed integrazione ma troppo spesso demagogia e buonismo allontanano dalla reale portata della problematica. La prima considerazione riguarda l'accoglienza in occasione dell'arrivo dei migranti. Ricevere dei disperati , oltretutto provati da viaggi a dir poco avventurosi, significa assicurare ambienti confortevoli dove sia non solo soddisfatta la necessità del riposo ma anche rispettata da parte dell'essere umano. Siamo sicuri ciò avvenga nei centri di identificazione in Italia? E ove mai ciò non fosse, potrebbe questo spiegare l'insofferenza crscente e la tendenza a compiere gesti inconsulti da parte dei migranti? Il buonsenso detta una sola risposta: si!
Consideriamo ora l'aspetto legato all'integrazione; certamente più complicato da affrontare e ancor più arduo da risolvere. Una sana e costruttiva integrazione integrazione presuppone il concorso di due fattori: da parte di chi immigra l'accettare le "REGOLE" del paese in cui si entra; da parte dello stato sovrano che ospita la "CAPACITA" e la "VOLONTA" di afr rispettare le "PROPRIE REGOLE" e la "POSSIBILITA" di offrire casa, lavoro, istruzione ed assistenza ai nuovi entrati. Solo a queste condizioni un migrante costituisce una risorsa e non rappresenta un problema. Domande spontanee nascono a questo punto:

1) Gli immigrati hanno veramente l'intenzione di integrarsi rispettando le "REGOLE"?

2) L'Italia ha i mezzi per soddisfare i diritti dei migranti pretendendo da parte loro l'assolvimento dei doveri?

3) Se il nostro Governo non è in grado di assicurare casa, lavoro, assistenza ed istruzione agli italiani, come può ipotizzare un serio programma di integrazione?

4) E logico continuare a seguire in modo scriteriato la linea delle "FRONTIERE APERTE" e degli "INGRESSI FACILI", in un periodo nel quale alcuni paesi europei vanno in direzione decisamente opposta?

Purtroppo nella nostra Italia tutto cala: lavoro, prospettive, speranza, fiducia... Però c'è qualcosa che i nostri governanti potrebbero esportare, tanto ne sono ricchi; ipocrisia, superficialità, buonismo, menefreghismo......
Magari importando in cambio un pò di coerenza, obbiettività, dignità e lungimiranza, doti di cui sono certamente carenti o no?

Sergio Anceschi
Addetto Stampa 
Forza Nuova Napoli

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